Ricette

giovedì 19 marzo 2015

Paura del sole nero? Ricette con viatico per un giorno speciale



Venerdì 20 marzo, eclissi solare. Venerdì 20 marzo, equinozio di primavera. Venerdì 20 marzo, fine della notte polare.



Questo venerdì dell’anno 2015 si presenta ricco di eventi tanto naturali quanto magici. 
Eclissi & equinozio: è dal 20 marzo del 1662, quindi 353 anni fa, che non si verifica un eclissi totale di sole in tale data. In Italia, come in gran parte dell’Europa, la copertura (purtroppo) non sarà completa ma si attesterà attorno al 70%.


E la fine della notte polare? Anche qui una singolare coincidenza: venerdì il sole torna a illuminare il Polo Nord e resterà in quel cielo per i prossimi sei mesi. Ma - ecco l’evento rarissimo - poche ore dopo essere apparso, verrà oscurato dalla Luna. Dicono gli scienziati che ciò capita ogni 500mila anni.


Magia. Curiosità. Entusiasmo. Paura. Intorno a eventi che l’uomo non può controllare e che spezzano i ritmi quotidiani come l’alternarsi della luce e del buio, i fenomeni naturali nei tempi passati, in ogni parte del globo, erano  letti come presagi di catastrofi. ll terzo millennio non ha cancellato tutte le ansie. 



 E infatti  la fantasia popolare vedeva nei cieli draghi voraci (Cina), rane giganti (Vietnam), lupi affamati (Paesi Scandinavi), tutti ad inseguire il sole per divorarlo. Invece, per il Giappone, il timore prendeva la forma di un veleno che sarebbe caduto dal cielo nero dentro ai pozzi; e per questo i pozzi stessi dovevano essere coperti e protetti.

Ma, del fenomeno celeste, esiste anche il filone non catastrofico. Anzi,  romantico.  Ad esempio, la leggenda polinesiana. Secondo questa, l’eclissi è un incontro amoroso fra il Dio del sole La’a e la dea luna, Marama. Incontro un po’ complicato perché La’a, infuocato d’amore per Marama, se le si avvicinasse troppo, rischierebbe di bruciarla; perciò i  due amanti sono costretti a vivere lontani e possono vedersi solo poche volte nel corso dei secoli, ed è nel momento del loro incontro che nasce l’eclissi.



Invece, presso certe tribù eschimesi e artiche, ancora oggi si crede che le eclissi siano un segno della benevolenza divina: il sole e la luna lascerebbero temporaneamente il loro posto in cielo per controllare che sulla terra tutto vada bene.

Una delle storie più affascinanti appartiene alla mitologia induista. Il demone Rahu si travestì da dio per poter rubare un sorso di un elisir che gli avrebbe dato l'immortalità. Ma il sole e la luna lo videro e avvisarono il dio Vishnu, che tagliò la testa al demone un attimo prima che l'elisir gli passasse nella gola. Da allora, solo la testa di Rahu è diventata immortale, e continua a inseguire il sole e la luna nel cielo per vendicarsi. Ogni tanto li raggiunge e li divora, ed è allora che avviene l'eclissi. Ma siccome Rahu non ha la gola, il sole e la luna ricadono giù dal fondo della testa. E tornano al loro posto.


Infine, l’Italia.  E’ credenza popolare che i fiori piantati durante un'eclissi solare siano più luminosi e più colorati di qualunque altro sia stato messo in terra in un momento “normale”.

E il cibo? Ahi ahi.  In alcune regioni dell’India non si mangia durante un eclissi solare e si getta qualunque "piatto" già preparato perché sarà velenoso e impuro.  D'altra parte, il rifiuto del cibo è in uso anche presso i Navajo perché, secondo questo popolo, chi mangia o beve durante l’eclissi non è più in equilibrio con l’universo.  

Non si mangia durante ma..subito dopo nulla lo vieta. E allora, ecco la proposta 



Ricetta con antidoto per i catastrofisti

 Viatico: peperoncino rosso



Torta al cioccolato con peperoncino d’Espelette

Dolce tipico dell’Aquitania, con la supervisione di Paul Bocuse


300g cioccolato nero (fondente) – 300 g burro – 250 zucchero  bianco o di canna – 7 uova – 1 mandarino – una presa di peperoncino d’Espelette in polvere – ½ cucchiaino da caffè di cannella in polvere –1 cucchiaio di Armagnac (per 6-8 persone)

Portare tutti gli ingredienti a temperatura ambiente – Pre-riscaldare il forno a 180°C -  Spezzare il cioccolato in quadratini, dividere il burro a pezzetti,  mettere entrambi in un pentolino. Far fondere a fuoco dolce, mescolando accuratamente fino ad avere una miscela liscia e omogenea.
In una ciotola di dimenzioni adeguate rompere le uova, separando i tuorli dagli albumi. Montare i rossi con lo zucchero fino ad ottenere una mousse chiara e ben gonfia. Aggiungere questa alla miscela cioccolato-burro. Mescolare bene. Aggiungere il succo del mandarino e una scozetta privata di qualunque filamento bianco. Montare i bianchi a neve ferma e compatta. Aggiungerli a cucchiaiate all’impasto mescolando delicatamente con movimento dal basso verso l’alto (e non in tondo). Aromatizzare con la cannella il peperoncino e l’Armagnac.

Infornare per 45 minuti, controllando la cottura superati i 30 minuti. Attenzione a non cuocere troppo: la torta deve avere il cuore morbido.

Nota: Quello di Espelette è un peperoncino pregiato, lievemente piccante, dal sapore morbido, molto aromatico. Non aggredisce il palato, anzi. Coltivato nella regione d’Aquitania, è uno degli emblemi dei Paesi  baschi. Il comune di Espelette, infatti, fa parte della provincia del Labourd, a 10 km dalla frontiera spagnola.  Il peperoncino di Espelette si fregia dei marchi AOC e AOP.





Ricetta solare per chi vive positivo

Viatico: limone



Frutto sacro nei Paesi arabi, il limone è albero della vita, simbolo del calore e del sole. 
E tiene  lontani i demoni.


Torta al limone

(con o senza meringa)

Per la pasta di base - 90 g burro – 60 g zucchero a velo – 1 uovo – 210 g  farina – 1 pizzico di sale – 30 g di mandorle in polvere – 1 bianco d’uovo
Per la crema al limone – 60 g burro fuso – il succo di 2 limoni (circa 10 cl) – la buccia di 1 limone – 2 uova – 90 g zucchero a velo – 10 g Maizena
Per la meringa – 2 bianchi d’uovo (70 g circa, senza guscio) – 60 g zucchero semolato – 60 g zucchero a velo




Preparare la pasta frolla. In una marmitta o contenitore idoneo, mescolare il burro con lo zucchero a velo. Aggiungere la polvere di mandorle e mescolare. Incorporare l’uovo. Unire la farina setacciata e il pizzico di sale. Impastare rapidamente, formare una palla e avvolgerla in pellicola alimentare. Lasciarla riposare due ore nel frigorifero.

Trascorso questo tempo,  preriscaldare il forno a 180°C e riprendere in mano l’impasto. Sul piano di lavoro infarinato, stendere la pasta con il mattarello.  Facendo attenzione a non rompere la sfoglia, posarla in una tortiera imburrata e infarinata. Togliere l’eccedente passando più volte il mattarello sui bordi della tortiera. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta , ricoprire con carta da forno e posarvi sopra dei fagioli secchi. Infornare per una decina di minuti, togliere la tortiera dal forno, spennellare la pasta con bianco d’uovo  leggermente batturo e rimettere in forno per due o tre minuti. Togliere quindi dal forno e lasciar raffreddare.

Per la crema, in una marmitta unire burro fuso, succo di limone, buccia,m uova, zucchero a velo e Maizena. Battere cun una frusta in modo da amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti quindi avviare la cottura a bagno-maria. Su fiamma moderata, con una frusta mescolare senza interruzione fin quando sarà raggiunta la consistenza di una crema pasticcera.
Lasciar intiepidire e poi versare la crema al limone sulla pasta frolla. Lisciare e lasciar riposare al fresco.



Per la meringa. In una ciotola o bicchiere alto battere i bianchi d’uovo con una frusta oppure con un piccolo robot. Quando questi iniziano a gonfiarsi, aggiungere poco per volta  lo zucchero semolato, non interrompendo la battitura. Quando i bianchi avranno la consistenza cosiddetta a neve ferma, aggiungete lo zucchero a velo e incorpora telo molto delicatamente.  Stendete la meringa sulla torta e, con il dorso di un cucchiaio, formate delle piccole onde.  Infine passate rapidamente la pistola a fiamma (specifica per le crèmes brûlées) sulla superficie della torta per dare una leggera colorazione bruna. In mancanza della pistola, passate rapidamente (molto rapidamente…) la torta sotto il grill bollente del forno.




Buon eclissi a tutti

Grazie a

www.nationalgeographic.it - www.diregiovani.it - http://archive.oapd.inaf.it 

www.meteoweb.eu 

 Paul Bocuse présente: "Les 100 meilleures recettes de nos terroirs", Glénat

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