Omaggio a Antoine-Augustin Parmentier a duecento anni dalla scomparsa
Nato in Francia, a Montdidier, il 17 agosto 1737 morì a Parigi il 17 dicembre 1813
Il Gratin Dauphinois, nasce - come dice il nome stesso - nel Dauphiné, antica regione della Francia che all’origine si chiamava Viennois. Infatti, Dauphin era il soprannome del conte di Vienna – Guige IV – nel XIII secolo. Dunque, il Dauphiné (o Delfinato) è la regione sulla quale regnava il Delfino. E, nei secoli della monarchia, è sempre stata tradizione consegnare quella Regione al Delfino di Francia.
La ricetta
Gratin Dauphinois
(senza glutine)
Dosi per 6 persone
- 1,5 kg di patate a pasta gialla
- 1,5 lt di crema di latte (panna fresca liquida)
- 1 o 2 spicchi d’aglio
- sale e pepe
- burro per la teglia
Pelare le patate, sciacquarle velocemente e affettarle a rondelle. Mettere queste rondelle a strati in una teglia di terracotta, precedentemente imburrata e aromatizzata con lo sfregamento dell’aglio. Salare e pepare ogni strato di patate. Versare la panna, scuotendo leggermente il piatto per ripartire bene il liquido.
Porre il recipiente in forno preriscaldato a 120°c, in posizione intermedia. Lasciar cuocere per almeno due ore e mezza , fin quando le patate saranno molto morbide, avranno assorbito tutta la panna e si saranno dorate. Eventualmente grigliare per pochi minuti, facendo molta attenzione a che la superficie non diventi troppo scura.
Piccoli consigli utili (forse)
- Se l’utilizzo della sola panna è valutato troppo calorico, è possibile fare un 50/50 latte e crema. Il latte dovrebbe però essere intero. C’è poi chi usa solo il latte: certo, il gratin sarà meno cremoso o “fondente” , come si usa dire in Francia. Ma il sapore sarà comunque ottimo.
- La cottura: evidentemente due ore e mezza e anche più possono porre qualche problema. Allora è possibile scottare le patate, già affettate, nel latte, quindi scolarle delicatamente con un mestolo forato e aggiustarle nella teglia, ricoprendole con il latte di cottura e aggiungendo panna fresca. Poi procedere con la cottura in forno alzando la temperatura (max 160/180°C) e riducendo così i tempi.
- L’aglio sarebbe indispensabile ma, nel caso un commensale non lo tollerasse, abolitelo senza pietà…
- Come al solito, tanto per aggiungere un tocco di colore, guarnire con prezzemolo tritato o erba cipollina o coriandolo fresco.
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