“I libri sono la cura per ogni malessere – ci mostrano le
nostre emozioni, una volta, e poi ancora una, finché non riusciamo a
dominarle”: D.H. Lawrence.
L’ho individuato per caso, sommerso da una marea di
“Camilleri”. Intendo una marea di volumetti con le intriganti storie del
sempre-gettonato-amato scrittore siciliano, che normalmente le librerie
espongono in fila, l’uno dietro l’altro, a precedere l’altro ancora. Stesso editore – Sellerio – stessa
copertina blu scuro con titolo stampato in azzurro spento, sulla quale spicca
la tradizionale riproduzione di un quadro (arcinoto o sconosciuto ai più,
seppur bellissimo) in questo caso un olio su tela di Norman Rockwell del 1926: un omino buffo, quasi una caricatura, scarpe di colore spaiato, un ombrello sotto il braccio, anzi la punta sotto l’ascella e l’impugnatura sospesa, in compagnia, l’ombrello, di un paio di libri consunti, il naso con occhiali incorporati infilati in un terzo libro, forse appassionante.
L’ho trovato e ho sorriso, istintivamente. L’ho preso in
mano, un poco diffidente però, perché se il titolo conteneva molte promesse,
non era scontato che queste sarebbero state mantenute nel corso della lettura,
anzi, poteva prodursi una delusione bruciante, come alcuni libri sanno fare. Non è accaduto.
Questo libro l’ho adottato, perché è acuto, documentato, divertente,
intelligente, scritto bene, molto bene.
Titolo: “Curarsi con i libri – Rimedi letterari per ogni
malanno”. Due autrici: Ella
Berthoud e Susan Elderkin, inglesi. Un curatore per l’edizione italiana: Fabio
Stassi, bibliotecario in Roma, scrittore che, seppur giovane, ha già inanellato
varî premi letterari e, nel 2012, con “L’ultimo ballo di Charlot”, è stato
finalista al Campiello.
Le due autrici inglesi, si apprende dal risvolto di
copertina, sono state, insieme, studentesse di letteratura inglese a Cambridge,
poi l’una è diventata pittrice e l’altra scrittrice. Nel 2008 hanno fondato un servizio di
biblioterapia con la School of
Life di Londra e da allora hanno continuato a prescrivere libri, di
persona o virtualmente, a pazienti di tutto il mondo.
Qualche esempio. “Si può curare il cuore spezzato con Emily
Bronte e il mal d’amore con Fenoglio, l’arroganza con Jane Austin e il mal di
testa con Hemingway, l’impotenza con
“Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati……i reumatismi con il Marcovaldo
di Italo Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e
scoprire il romanzo perfetto per
alleviare la solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo
spirito”.
Primo disturbo, in ordine alfabetico: “Abbandono”.
Prescrizione,“Canto della Pianura” di Kent Haruf. Ultimo: Xenofobia. E qui
ricetta multipla: da ”Jubiabà” di Jorge Amado a “Memorie di Adriano” di
Marguerite Yourcenar passando per Grossman, Melania Mazzucco,
Ma c’è molto di più. Tanto di più. Ad esempio: Elenco dei dieci migliori romanzi per..
adolescenti, cinquantenni, per sembrare colti, per tirarsi su, da leggere sul
treno, per abbassare la pressione, che vi faranno piangere…
“Curarsi con i libri – rimedi letterari per ogni malanno”,
di Ella Berthoud e Susan Elderkin -
a cura di Fabio Stassi, traduzione di Roberto Serrai.
Natalia Ginzburg, Richard Wright e….
Sellerio Editore, Palermo - 18,00 euro
E se a questo punto qualcuno decide di passare qualche ora
piacevole in compagnia di "problemi e soluzioni" nonché i libri connessi, un suggerimento
organizzativo: gratificatevi “anche” con dei dolcetti, che preparerete voi
stessi. Facilmente.
Suggerimento n.1:
Cioccolatini
per sei persone
per sei persone
150 g cioccolato
fondente- 100 g cioccolato al latte – 100 g panna fresca – 25 g burro
1 cucchiaio di caffè solubile (anche deca)
1 cucchiaio di caffè solubile (anche deca)
Tritate il cioccolato amaro e quello al latte. Versate la
panna in una casseruolina, unite il caffè solubile e il burro, portate il
composto a ebollizione e togliete dal fuoco. Unite il cioccolato tritato,
lasciate riposare per qualche minuto, poi mescolate in modo da far fondere
completamente il cioccolato.
Versate la crema ottenuta negli appositi stampi e lasciate raffreddare in frigorifero.
Buon godimento! La ricetta è della signora Lidia Fornaro (Milano)
Suggerimento n.2:
Torta di riso della Normandia
(+ 100g per il caramello) - 4 rossi d’uovo, - 25 g di burro - 5 mele (renette, di preferenza)
1 bustina di zucchero vaniglinato - 1 limone - 100 g di panna liquida – sale
Far bollire il latte con il baccello di vaniglia e un pizzico di sale. Versarvi il riso a pioggia, mescolando con un cucchiaio di legno. Quando torna il bollore, coprire e mettere in forno, a calore medio (180°C, ndr) per 35 minuti. Togliere la vaniglia.
Levare dal forno e lasciar intiepidire. Aggiungere 60 g di zucchero, i rossi d’uovo diluiti in un poco di latte bollito e 25 g di burro a pezzetti. Mescolare con una forchetta senza rompere i grani di riso.
Sbucciare le mele. Tagliarle in quarti. Cuocere dolcemente, al burro, in una casseruola (plat à sauter). Durante la cottura, spolverare le mele con lo zucchero vaniglinato e la buccia di un limone grattugiata. Schiacciare con la forchetta metà delle mele. Amalgamarle con la panna liquida bollita e unire il tutto al riso.
In una teglia rivestita di caramello, disporre sul fondo i quarti di mele restanti. Ricoprire con il riso, lasciando sopra, nella teglia, 3 cm vuoti. Infornare a calore moderato per 40 minuti, proteggendo il sopra del dolce con una carta da forno imburrata.
Lasciar intiepidire prima di togliere dalla teglia.
Nota: Il consiglio dell’autore, Courtine: “Accompagnare questo dolce con una crema o uno sciroppo; lo sciroppo di ribes o di lamponi freschi, corretto con Calvados, è eccellente. Con la torta di riso, Maigret beve un sidro frizzante invecchiato".
Ricetta della signora Maigret per il suo Commissario, tratta dal libro di Courtine: “Simenon e Maigret passent à table”. Editions de la Table Ronde, 2013.
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